Ebbene si, non sono una Wedding Planner, ma sono di sicuro una Wedding Designer. In molti ancora oggi non percepiscono la differenza tra queste figure.
Spessissimo, mi trovo a dover spiegare la differenza tra Wedding Planner, Wedding Designer.
Cito la spiegazione di un Professionista:
Letteralmente traducendo dall’inglese, Wedding Planner significa “pianificatore di matrimonio” ovvero colui che organizza, coordina e guida un matrimonio, una figura che conosce le regole da rispettare per evitare strafalcioni, che con una visione a più ampio raggio riesce a consigliare le scelte migliori frutto dei suoi studi ma soprattutto della sua esperienza, che si interfaccia con i vari fornitori affinché possa stimolarli e spronarli a dare il meglio di se, in una parola è un “angelo custode” (così una coppia ci definì il giorno dopo le loro nozze) che al fianco degli sposi li guida e li consiglia ascoltando il loro volere e cercando, partendo da questo, di costruire un evento perfetto con le giuste dinamiche, i giusti tempi che possa rispettare i gusti e i desideri degli sposi perché è importante che essi si riconoscano in tutto e per tutto nel loro matrimonio. Il WP è come un architetto, non si sostituisce agli sposi nelle scelte ma evita loro di perdere tempo e di commettere errori proponendo subito delle soluzioni ai vari problemi. A prima vista potrebbe sembrare una figura inutile, magari una spesa superflua che si può tranquillamente evitare, bene non è così.
(citazione di Agata Giacobbo, Wedding Planner professionista e stimata collega, siciliana come me)
Ogni matrimonio che ho curato personalmente insieme al coordinamento di un Wedding Planner professionista, non di uno Pseudo-professionista, o come dice uno dei miei Coach – fiocchettaro che vende bomboniere e segnaposti – assicura un evento ben pianificato ed organizzato e il risultato è un evento di sicuro successo.
Il Wedding Designer, io in particolar modo, inizio il mio lavoro sempre da uno screening della coppia.
Spesso chiedo di incontrarli personalmente, perché voglio capire e vedere chi sono i protagonisti del mio prossimo progetto.
Analizzo le frasi, parliamo tantissimo, scopro le loro paure, i loro interessi, voglio anche sapere un po’ della loro storia d’amore, da dove vengono, dove vivono, i gusti. Valuto molto la loro parte nascosta, leggendo attraverso i loro occhi, i loro movimenti, il loro modo di parlare così, scopro le Emozioni. Questo per me è fondamentale, perché molto spesso durante la mia carriera, anzi oserei dire quasi sempre, le coppie mi chiedono delle cose che non sono in linea con la loro personalità. Mi chiedono un matrimonio shabby chic perché di tendenza, ma in realtà di dolce, romantico e con quella velatura di vintage non hanno nulla.
Questo era il caso di Adriana, una mia sposa bellissima, per la quale ho disegnato un matrimonio bellissimo su di lei, donna seducente, di una bellezza e sensualità senza uguali, per non parlare dello stile di abito che aveva scelto, un modello sirena in seta con una lavorazione di pizzo avvincente sulla schiena fino al fondoschiena, ecco secondo voi se per lei avessi disegnato un matrimonio Shabby, avrei rappresentato la sua personalità?
Ecco perché è alla base la coppia, perché il mio lavoro è sartoriale, parte per forza dagli sposi, da li ha inizio l’ideazione, poi procedo con il progetto e contestualmente si avvia una lunga fase di ricerca materiale e accessori di ogni tipo, ovviamente in linea con lo stile designato.
In altre parole, io costruisco la cornice delle nozze, prendendo in considerazione il contesto dove si svolgerà sia la cerimonia che il ricevimento.
I fiori, sono paradossalmente gli ultimi accessori, quelli che andranno a donare colore, volumi e romanticismo e non sono semplici composizioni appoggiate su una struttura, o una balaustra.
https://www.sposimagazine.it/80142/sposi-magazine-consiglia/emilia-marchese-2/
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